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Messaggio di avviso

«La memoria è un progetto per edificare la società che vogliamo, altrimenti dobbiamo subire la società che altri vogliono per noi. Chi è padrone della storia o della memoria è padrone del mondo». Moni Ovadia

Il Giorno della memoria, dedicato alle vittime dell’Olocausto, è un’ulteriore occasione per riflettere sulle cause di un vergognoso passato e adoperarsi affinché nel presente e nel futuro le cause che generarono la Shoah non si ripresentino.

Ricordare e trasmettere la memoria è impegnativo nella nostra società immersa nel presente e dominata dalla velocità di comunicazione in cui i giovani percepiscono il passato come qualcosa di estremamente distante e poco decifrabile. Per questo tramandare la memoria è un compito che non si può ignorare: i testimoni diretti diminuiscono sempre più e una parte dell’opinione pubblica considera l’Olocausto un evento storico lontano, senza rimandi nell’attualità su cui si ritiene incidano ben diverse problematiche.

Il Giorno della memoria deve diventare un monito, affinché l’orrore non si ripeta. Ma la memoria deve coniugarsi con i nuovi linguaggi, con i nuovi mezzi di comunicazione e trovare riferimenti nell’attualità.

La memoria dell’Olocausto può infatti essere resa più comprensibile con riferimenti alle profondamente diverse, ma comunque atroci, discriminazioni e violazioni dei diritti umani del mondo attuale.

L’odio, il nazionalismo estremo, l’idea di superiorità razziale che portarono al genocidio di un intero popolo e crearono l’orrore di Auschwitz sono ancora vivi, anche se non si ripetono nelle stesse forme e non agitano uguali parole d’ordine.

Se comprendiamo che, in modalità mutate, quel complesso di cose che ha generato l’Olocausto, nel cuore dell’Europa, pochi decenni fa, è ancora vivo e operante, le parole di Primo Levi:

…meditate che questo è stato:

vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

stando in casa andando per via,

coricandovi, alzandovi.

Ripetetele ai vostri figli. …

suonano come un ammonimento per il futuro ed un argine all’oblio della storia e stanno a significare che «è accaduto, quindi potrebbe accadere di nuovo».

 Il Sindaco e l'Amministrazione Comunale

 

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