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Care concittadine e cari concittadini,

Oggi celebriamo la Festa della Liberazione che 76 anni fa coincideva con la fine dell’occupazione nazifascista e che da allora si è concretizzata in un’Italia libera e democratica.

Libertà e democrazia sono termini significativi che possono, però, risultare vuoti se non vengono concretizzati e impressi nel nostro modo di operare quotidiano; un’Italia libera e democratica deve, infatti, continuamente essere confermata e mai data per scontata.

Il 25 aprile di settantasei anni fa fu il giorno della liberazione dalla privazione delle libertà fondamentali.

Oggi, come allora, ci troviamo a combattere una battaglia crudele.

Stiamo vivendo un'esperienza drammatica per la nostra comunità e per il nostro Paese; la pandemia sta mettendo a durissima prova l’equilibrio sanitario, sociale ed economico di tutti.

Mai come in questo periodo, la ricorrenza odierna assume un senso ed un significato profondo.

Oggi, di fronte alla compromissione di alcuni diritti fondamentali a salvaguardia della sicurezza delle persone, tutti abbiamo compreso quale sia l’immenso valore della libertà.

Ecco perché il 25 aprile non deve essere una celebrazione di consuetudine ma un rinnovo della memoria e del ricordo di un avvenimento che rappresenta uno dei passaggi più significativi ed importanti della nostra storia.

Le nuove generazioni molte volte non riescono a comprendere pienamente gli eventi di quegli anni e a coglierne il significato profondo.

Le donne e gli uomini, che hanno lottato per la libertà, la democrazia, la dignità ed il rispetto dei diritti della persona, lo hanno fatto in modo unito, solidale, coeso e partecipe.

La Costituzione è stata scritta da persone diverse per fede, ideologie e storie, secondo valori imprescindibili che rappresentano le fondamenta della nostra Repubblica: il lavoro, la libertà, la democrazia, i diritti, i doveri, la solidarietà, la partecipazione.

Fare riferimento a questi valori non deve essere un mero esercizio di strumentalizzazione politica; la libertà e la democrazia non hanno colore politico, ma appartengono a tutti gli esseri umani.

L’art. 3 della Costituzione ci insegna infatti che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politiche, di condizioni personali e sociali”.

Non potrebbe esistere la Democrazia, ricevuta in dote da quegli uomini e quelle donne che oggi celebriamo e che misero a rischio la propria vita per un orizzonte di libertà, se non fosse riconosciuta l’identità di ogni persona in quanto tale e se non esistesse il senso di partecipazione e appartenenza che costituisce il collante di una Nazione.

I nostri padri, nonni e bisnonni, col sacrificio della vita ci hanno lasciato un’eredità tanto bella quanto difficile da preservare: la capacità di contrastare la sfida messa in atto contro la dignità e i valori dell’uomo.

Conserviamo, quindi, vivo il ricordo e gli insegnamenti dei Padri Costituenti per affrontare, con impegno e coraggio, le nuove sfide che dobbiamo fronteggiare.

Continuiamo ad abitare il nostro tempo da cittadini appassionati e disponibili a fare la nostra parte, con senso di responsabilità e con un forte senso della storia, quale rispetto per la memoria di tutti coloro che si sono sacrificati nel nome della libertà e della democrazia e ringraziamento per tutte le persone che quotidianamente si prodigano nell’arduo quanto considerevole compito di preservare questi valori inestimabili.

Il Sindaco e L’Amministrazione

25.04.2021