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Messaggio di avviso

Il 4 novembre ricorrono l’anniversario della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale e la giornata dedicata all’Unità nazionale e alle Forze Armate.
 
La data ricorda il giorno in cui nel 1918 entrò in vigore l’Armistizio di Villa Giusti, che era stato firmato il giorno prima.
Con questo armistizio, il cui nome è dovuto alla villa di Padova dove venne firmato, l’Impero Austro-Ungarico riconosceva la sconfitta della Guerra e concedeva all’Italia, tra le altre cose, i territori di Trento e Trieste.
 
Questo documento di fatto sancì la fine della Prima Guerra Mondiale per il nostro Paese.
Per questo motivo, il 4 novembre rappresenta, per gli italiani, l’occasione per celebrare l’unità nazionale rendendo omaggio al valore e alla dedizione, nel nome della Patria, delle nostre Forze Armate e di ricordare il sacrificio dei quasi settecentomila soldati, soprattutto giovani, morti per difendere la nostra Patria durante il primo conflitto mondiale.
Questa giornata serve per sensibilizzare tutti sull'importanza della solidarietà e della lealtà, del coraggio e dell'altruismo del senso di appartenenza e della dedizione propri di tutte le donne e gli uomini in divisa che vigilano sui diritti umani, supportano le unità sanitarie a fronteggiare le emergenze, sono a fianco delle popolazioni colpite da calamità naturali, intervengono nelle situazioni di tensione per garantire un clima di pace.
 
Il contributo delle Forze Armate al controllo del territorio, unitamente all’altruismo dimostrato in numerose occasioni, è un prezioso e imprescindibile sostegno agli Enti Pubblici e una sicurezza per i cittadini.
 
Auspichiamo che i valori celebrati oggi siano e restino sempre i capisaldi del nostro vivere comune e sappiano guidare il nostro agire.
Oggi, però, celebriamo questa giornata con profondo senso di inquietudine e preoccupazione: messi a dura prova da due anni di restrizioni ci siamo visti costretti a mettere in campo altre energie per una guerra che viene combattuta non molto lontano da noi.
 
L’Italia che rifugge la guerra, l’Italia che pensava di aver spazzato via il retaggio delle armi come mezzo per risolvere i conflitti deve assistere quotidianamente ad uno spettacolo di morte.
 
L’articolo 11 della Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
 
E’ per questo che è necessario educare alla pace, perché la sua costruzione non è solo un compito politico-sociale.
E’ indispensabile educare alla pace come competenza civica imprescindibile, per far comprendere che la pace è un obiettivo da perseguire giornalmente, nonostante i conflitti, e soprattutto che la pace non è assenza di conflitto, ma conflitto senza violenza.
 
Concludiamo la rievocazione di questa giornata sottolineando che la storia della nostra democrazia è stata segnata dal dolore, l’abnegazione e l’eroismo di tanti. Oggi abbiamo il dovere di mantenere e garantire quella libertà così tenacemente voluta da chi ha lottato e ci ha consegnato uno Stato libero.
 
Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale
 
6 novembre